giovedì 23 dicembre 2010

Babbi Natale e Babbi a Natale


Da questi frenetici giorni pre-vacanze ho capito che di tutte le cose che devo imparare c'è anche quella di saper fare il Babbo a Natale che è cosa diversa dall'essere Babbo Natale.

Comunicazione di servizio:
care Bambine di casa (le 2 piccole e anche quella grande), grazie per regalarmi giorni così speciali e sereni. Rendente tutto più bello e più facile.

martedì 14 dicembre 2010

Jazz per bambini

Mi piacerebbe che le mie bimbe diventassero delle cantanti jazz, non dico delle star e neanche delle professioniste, sarebbe bello lo facessero anche solo per hobby.

Nel loro iPod ho infilato un po' di standard e classici del jazz nella speranza di aiutarle a conoscere e apprezzare la buona musica.

Mi sono appena imbattutto, per caso, in questo bellissimo video in cui Ella Fitzgerald canta live "Nella vecchia fattoria" e ho pensato di aver trovato la perfetta sintesi: la classica canzone per bambini cantata dalla più bella voce della storia del jazz.

Buon ascolto a grandi e piccini!

venerdì 19 novembre 2010

La colonna sonora di Harold e Maude e le mie figlie

C'è un film che mi devo di ricordare di far vedere alle mie figlie fra qualche anno. Si tratta di un piccolo capolavoro americano del 1971 intitolato "Harold and Maude".

A rendere ancora più bello il film c'è la deliziosa colonna sonora di Cat Stevens (aka Yusuf Islam). Fra le varie canzoni ce n'è una il cui testo dovrebbe essere preso come ispirazione e imparato a memoria da tutti i genitori che vogliano dare ai loro figli una educazione sana capace di formare delle persone libere e sicure di sé.

Inutile dire che "If you want to sing out" finirà dritto dritto nell'iPod delle Babies.



Ecco il testo:
Well, if you want to sing out, sing out
And if you want to be free, be free
'Cause there's a million things to be
You know that there are

And if you want to live high, live high
And if you want to live low, live low
'Cause there's a million ways to go
You know that there are

You can do what you want
The opportunity's on
And if you can find a new way
You can do it today
You can make it all true
And you can make it undo
you see ah ah ah
its easy ah ah ah
You only need to know

Well if you want to say yes, say yes
And if you want to say no, say no
'Cause there's a million ways to go
You know that there are

And if you want to be me, be me
And if you want to be you, be you
'Cause there's a million things to do
You know that there are

Well, if you want to sing out, sing out
And if you want to be free, be free
'Cause there's a million things to be
You know that there are
You know that there are

venerdì 12 novembre 2010

Minimo episodio musical-domestico

Ieri sera, nell'ora che segue la pappa e precede la nanna, c'era l'ipod che suonava in modalità shuffle e fra una canzone e l'altra son uscite le note che potete sentire di seguito.
In quel momento, io avevo in braccio la Baby Piccola che mi sorrideva e sentivo che nell'altra stanza la Baby Grande rideva a crepapelle giocando con la iMamma.

Fine della storia.

Morale: anche se i babbi digitali sono dei duri alle volte rischiano di commuoversi.


giovedì 4 novembre 2010

La Baby Planner

Vi state apprestando a diventare padri o madri? Lo scadere dei 9 mesi si sta avvicinando e voi ancora non avete capito come fare a scegliere il passeggino e il seggiolone per auto? Quando entrate in negozi per bambini venite assaliti dal panico perchè proprio non sapete da che parte iniziare?


Non preoccupatevi, dagli USA sta arrivando una nuova figura professionale che fa al caso vostro. Si chiama Baby Planner si pone come super esperto per tutto quello che ha a che vedere con la i preparativi della nascita di un bebè.

Il baby planner è sempre aggiornato sui migliori prodotti sul mercato che testa personalmente, vi sa consigliare su come preparare al cameretta, su come arrivare in forma al parto e garantisce servizi come:
  • preparazione di una lista personalizzata delle cose fare per ogni settimana di gravidanza
  • assistenza per le pratiche burocratiche relative alla nascita
  • assistenza per la scelta del pediatra
  • educazione dei neo genitori
  • installazione dei seggiolini per auto (questa mi piace...)
  • supporto durante il post parto
  • introduzione all'allattamento
  • check-up teso a verificare se la casa è sufficientemente sicura per i bambini
  • lezioni personalizzate per i nonni
  • ricerca ad hoc di tate e babysitter

I servizi del baby planner sono indirizzati a una clientele composta da genitori alla prima esperienza, mamme con poco tempo a disposizione o con l'obbligo di osservare stretto riposo per motivi di salute, nonni che si debbano preparare ad accudire in prima persona i nipotini.

Le parcelle sono di tutto rispetto e possono arrivare a 150$ l'ora.



venerdì 22 ottobre 2010

Cappelli per bambini


Questi cappelli sono inutili, cari e al limite del buongusto... ma ditemi che non ne volete comprare subito uno...

In caso li trovate qui



giovedì 21 ottobre 2010

Aziende che assumono i figli dei dipendenti (per contratto)

Quel bravissimo giornalista che è Massimo Gramellini ha scritto un bel pezzo su La Stampa di oggi in cui critica con ironia corrosiva il fatto che "L’Unicredit si è impegnata con i sindacati a privilegiare le assunzioni dei figli dei dipendenti".

Che l'idea che per essere assunto da un azienda basti essere figlio di un dipendente sia anacronistica, non liberale e contro ogni forma di mobilità sociale è evidente e non mi dilungherò.

C'è qualcosa, però, che mi sembra altrettanto grave a livello sociale perchè un mondo del lavoro del genere non fa altro che alimentare l'odioso fenomeno dei bamboccioni. Stiamo parlando di ragazzi che non hanno bisogno di porsi degli obiettivi, che non si sa quando capiranno che il mondo è un po' diverso da quel microcosmo che ruota intorno alle loro famiglie, che non sapranno gustarsi il fascino dell'ignoto del diverso e che non sapranno, non dico costruirsi, ma neppure immaginarsi un vita diversa da quella che si sono abituati a vedere.

Il processo è ineluttabile: me ne sto sereno in casa fino alla laurea, poi senza pena me ne vado al lavoro nella azienda dove ha lavorato papà. Con i colleghi di papà pronti a blandirmi e il mio capo che al primo giorno mi dice con rassicurante complicità "ma lei è il figlio del dottor Rossi, persona squisita suo padre me lo saluti". Tutto liscio, tutto semplice.

Francamente non vorrei che le mie figlie seguissero un percorso del genere. Vorrei che potessero vivere una vita loro, che facessero tante esperienze, le vorrei vedere cambiare e crescere grazie - anche - alla contaminazione di ambienti esterni alla nostra famiglia che loro avranno scelto. Vorrei che imparassero a scegliere e quindi a misurare soddisfazione o frustrazione con il solo parametro della realizzazione dei loro progetti e desideri.
E se prenderanno qualche schiaffone allora avranno sempre i loro genitori dai quali tornare per essere consolate. Ma attenzione, ho detto tornare.

mercoledì 20 ottobre 2010

Maestra troppo sexy o madre troppo bacchettona?

Una mamma ha ritirato la figlia dal Collegio San Carlo, prestigiosa scuola della Milano bene, per "colpa" della maestra con un passato da modella e pseudo velina.

...Un babbo non lo avrebbe mai fatto!

venerdì 8 ottobre 2010

Il rap del perfetto padre

Abbiamo già parlato di Snoop Dogg e la sua visione della paternità, ma il mondo del rap questa volta ci regala una chicca assoluta.



Ci sono "almeno" un paio di passaggi in cui mi ritrovo alla perfezione...

Ecco il testo (in grassetto le parti che trovo così... familiari!):

Ha ha
This is dad life
It's how we live
24/7, 365

Check me

Gas station glasses
Don't care what the masses
Think about me wit my sweet goatee
I'm rockin' my Dockers
With a cuff and a crease
I got that St. John's Bay
And a clip for my piece

I look nice
I got dozens of dollars
And that's right
It goes straight to my daughters and my wife

I'm a miracle dad
Makin' magic with the checkbook is a talent I have

I roll hard in the yard
With a 60-inch cut
Zero turn radius
My neighbors say what?
They be drivin' by
Peepin' my landscape
Yo, these greens got nothin' on my manscape

Hydrangeas (what), Begonias (naw)
Crape Myrtle (tight), ornamental turtle!
Hold up
Is that a weed in my fescue?
Aw naw, Round Up to the rescue

It's the dad life, it's the dad life
Take my daughty to the party, it's the dad life

(bringin' home the bacon)
It's the dad life, it's the dad life
Shootin' vids of the kids, it's the dad life


Roll up to the splash pad, 10 AM
My whole entourage
Hops out the minivan

We splishy splashy for an hour or two
Then it's back to the house
Preppin' for the barbeque

Brats, dogs, rack of ribs, whateva (tight)
Get me on the Weber
Man, nobody does it betta
Call me lord of the grill
I'm king of the coals
Nana's secret recipe, you know how I roll


1080p, 16x9
I'm rockin' man cave status
With a screen like mine
Keep your peanut butter hands
Off my 50-inch Vizio
Pop up the corn, roll the Disney video

{ "A whole new world..." }

We got Aladdin, Jasmine
Abu, the genie (hey)
With kids like mine, everybody wants to be me
Sing a nigh-night song and then it's off to bed
This is the dad life, no more to be said

It's the dad life, it's the dad life
Hit the mall, coaching ball, it's the dad life
(bringin' home the bacon)
It's the dad life, it's the dad life
Playing rough, fixing stuff, it's the dad life

(bringin' home the bacon)
It's the dad life, it's the dad life
Yeah, you know how we do it
It's the dad life

venerdì 17 settembre 2010

Come i vostri padri

Avete delle foto che vi ritraggono bambini insieme ai vostri genitori?

Allora perchè non prenderle come esempio e cercare di replicare le stesse foto, le stesse pose e le stesse ambientazioni con i vostri figli?


C'è qualcuno che di questa idea ha fatto un sito e invita gli utenti a inviare foto di quando erano figli e la foto gemella di loro genitori.


Il sito si chiama "Like your mom, like your dad" e mi sembra proprio un progetto carino.

giovedì 16 settembre 2010

2 anni: buon compleanno!

La Baby grande oggi compie 2 anni.



Quello che si suppone debba fare un regalo sono io, ma in realtà di regali me ne fa in continuazione mia figlia:

ha preso tanti pregi della mamma e nessuno dei tanti difetti del babbo

dicono spesso "che bella bambina, ti assomiglia", io so che la seconda affermazione è falsa ma fa bene lo stesso alla mia autostima

non ha mai pianto per i dentini

mi bacia e mi accarezza tutte le volte che esco di casa

ama i cani

se vede una lattina o una bottiglia di birra dice "papà!"

non manca di darmi motivi per ridere e sorridere tutti i giorni, più volte al giorno

è un'ottima assistente per il BBQ

mi ha dato la possibilità di pensare a più cose in modo più profondo

sta coltivando uno spiccato senso dell'ironia

quando sono in bagno mi porta la gazzetta (e non un altro giornale)

saluta tutti

dorme sempre nel suo lettino, ma all'alba di ogni martedi quando passa il camion della nettezza urbana si spaventa per il rumore e corre a dormire nel nostro lettone

quando guarda una partita della juve con me generalmente si vince

ride spesso

...

...

...

mercoledì 15 settembre 2010

Quando un padre porta i figli al parco

Lo so, siete padri modello e fra tutte le cose che avete da fare riuscite anche a portare i bambini al parco.
Siete adorabili, ma state attenti...



Thanks to Kaneda

lunedì 13 settembre 2010

Ritorno a scuola

Migliaia di genitori emozionati ed orgogliosi accompagneranno i loro bambini per la prima volta a scuola e tanti scolaretti più grandi ritorneranno nello loro classi e dai loro compagnucci

Sono ancora lontano da un momento del genere (le Babies neanche vanno all'asilo) ma proprio ieri sera pensavo come sarà emozionante la vigilia del primo giorno.

Per celebrare l'apertura delle scuole il sito New York Times ha lanciato una bella iniziativa invitando studenti, genitori e professori a testimoniare con una foto il debutto al nuovo anno scolastico.

giovedì 9 settembre 2010

Una canzone per le mie bimbe

Taken by trees "day by day"



My knees go weak when I see you head my way
Emotion gets a greater meaning day by day
I could hold you for a hundred years
Take away your greatest fears
I wish I knew what it takes to make you stay
My feelings for you growing stronger day by day
I could hold you for a hundred years
Take away your greatest fears

mercoledì 8 settembre 2010

Figlie femmine? Maggiori probabilità di divorzio!

I genitori di femmine hanno il 5% di probabilità in più di divorziare: questo il dato emerso da ricerche condotte da economisti e sociologi della Università della California UCLA negli ultimi 5 anni.

Come spiegare questa statistica? Inizialmente le tesi si concentravano sul fatto che avere un maschio aiutasse la coppia, per esempio perché le femmine vengono inconsciamente considerate un costo per la famiglia mentre i maschi un valore, oppure perchè avere un ometto motivi di più i padri a far funzionare la relazione con la mamma.

Gli studi più recenti invertono il punto di vista partendo dal presupposto che 3/4 dei divorzi accadono per decisione delle mogli, quindi il giusto approccio della questione non è perchè i padri restino in famiglia grazie ai fiocchi azzurri, ma perchè le donne con figlie femmine sono più propense al divorzio.

La conclusione sembra essere questa: le madri di femmine hanno meno bisogno del marito perché sanno che le loro figlie non le lasceranno mai sole o senza aiuto e che, in generale, offriranno un miglior appoggio sociale rispetto ai maschi.


Ho due figlie... se lo studio citato è giusto la mia situazione è più o meno questa:
  • ho maggiori probabilità di divorziare o di essere lasciato da mia moglie
  • avere delle femmine significa avere per casa delle creature che sanno riempire meglio eventuali vuoti emotivi

Direi che il saldo fra rischi e benefici è nettamente a favore dei benefici. Bene così.









martedì 7 settembre 2010

Conservare o donare il cordone ombelicale

Come integrazione di un post di qualche settimana fa sul corretto uso del cordone ombelicale, pubblico la videochat del corriere.it tenuta dal bravissimo giornalista (e medico) Luigi Ripamonti che intervista due specialisti del settore uno a favore della donazione l'altro a favore della conservazione autologa.

mercoledì 1 settembre 2010

Del troppo amore delle mamme

Giorni fa parlando con un'amica concordavamo sul fatto che anche per l'educazione dei bambini imperano le mode. Più o meno ogni 5 anni cambiano o ritornano le teorie sull'alimentazione, sullo svezzamento, sul sonno, sul linguaggio.

Non so da cosa dipenda, forse dai messaggi lanciati da pediatri e psicologi a la page in un dato momento storico, oppure dal modello diffuso da genitori trend-setter, fatto sta che ciclicamente scompaiono e rifioriscono modelli educativi.

Ho fatto la mia personale ricerca online e ho trovato qualcosa di interessante sull'evoluzione delle teorie sui bambini, mi soffermerò su quella del dottor James B. Watson autore del libro "Pshycological Care of Infant and Child" edito nel 1928.

Nel capitolo "troppe amore materno" il Watson scrive quanto segue:
"Trattate i bambini come fossero piccoli adulti.
Mai baciarli o abbracciarli o farli sedere sulle vostre ginocchia. Se proprio dovete baciateli una volta sola sulla fronte all'ora della buona notte.
Date loro una stretta di mano alla mattina.
Concedete loro una pacca sulle spalle se portano a termine perfettamente un compito molto complesso.
Provateci per una settimana e rimarrete colpite nel comprendere quanto avete gestito i vostri bambini in maniera esageratamente sentimentale"

Segue scansione della pagina del libro per coloro i quali volessero leggere le dotte parole in lingua originale.


Le mie figlie sono nate in momento storico orribile, ma almeno sono scampate alle teorie del dottor Watson...

giovedì 29 luglio 2010

Il valore dei figli

"Economically worthless but emotionally priceless"

Così la sociologa Viviana Zelizer definisce il valore dei figli: un disastro a livello puramente economico ma inestimabile dal punto di vista emotivo.

Nel libro "Pricing the Priceless Child: The Changing Social Value of Children" la Zelizer documenta l'evoluzione del valore economico attribuito ai figli dall'Ottocento a oggi. Prima dell'urbanizzazione i figli erano considerati come un vero e proprio asset economico della famiglia. Se avevi una fattoria i tuoi bambini avrebbero contribuito a lavorarci fin da subito, per esempio.
Grazie alla diffusione del benessere e ai cambiamenti morali e culturali e degli ultimi due secoli, l'infanzia si è sempre più affermata come una periodo della vita da proteggere, tutelare e sulla quale investire.

Il valore dei figli quindi si è spostato da quello materiale a quello emotivo: a me va bene così.



martedì 27 luglio 2010

Welcome Giorgia May!

Alle 19.50 di sabato scorso è nata Giorgia May che andrà a infoltire la tribù italiana dei miei cari amici londinesi.


Un grande abbraccio a Roberta, Mattia e Fabio!


venerdì 16 luglio 2010

Il baby fenomeno che legge i giornali

Sul Corriere Fiorentino.it si parla dell'ennesimo caso di un baby fenomeno. Questa volta si tratta di Ettore, un bambino di tre anni che preferisce consultare i quotidiani invece di trastullarsi con i giocattoli.

I genitori dell'enfant prodige dichiarano che "sa già leggere dall'età di due anni e annoiandosi all'asilo preferisce farsi portare in edicola dove si fa comprare riviste come Oggi, Panorama o la guida TV" (ma fargli leggere qualcosa di meglio no?). Anche il pediatra si affretta a certificare le precoci doti.

Non lo dico per invidia, ma io non amo i piccoli geni. In effetti mi fanno un po' di impressione e anche un po' di tristezza perchè ho sempre paura che dietro ci siano genitori fanatici che li assillano pur di farli primeggiare.

Io mi accontento della mia baby che appena vado in bagno mi bussa alla porta e tutta affannata mi porge un quotidiano. E di solito sceglie la Gazzetta!




giovedì 15 luglio 2010

Cordone ombelicale e cellule staminali

Per la nascita di entrambe le babies la iMamma ed io ci siamo trovati di fronte al dubbio sul prelievo delle cellule staminali dal cordone ombelicale al momento della nascita.

E' un momento delicato perchè occorre prendere delle decisioni sulla base di informazioni scarse e spesso contraddittorie. Intanto bisogna capire se fare o meno questo prelievo, poi decidere se donare le cellule a una"banca pubblica" (cioè la donazione allogenica) o appoggiandosi a istituti privati per conservare le cellule del proprio bambino (conservazione autologa)che però non posso basarsi sul territorio italiano ma risiedono in paesi come San Marino o la Svizzera per un costo che generalmente è intorno ai 3.000€

Nessuno dei medici che abbiamo interpellato ci ha dato delle spiegazioni chiare men che meno ci hanno consigliato in un modo o nell'altro. D'altra parte esiste pochissima letteratura. Diventa quindi estremamente complicato riuscire a rispondere a domande come:
- meglio donare il cordone o conservarlo ad uso esclusivo?
- gli istituti privati che lo conservano sono affidabili?
- quali sono le evidenze scientifiche riguardo alle probabilità di riutilizzo del proprio cordone?

Per chiarirsi un po' le idee ho pensato potesse essere utile condividere questo bel documentario di Vangard trasmesso poco tempo fa da Current TV dal titolo "Emergenza Cordone Ombelicale".



Una delle poche evidenze è che è bene porsi la domanda di cosa fare e informarsi perchè in Italia oltre l'80% dei cordoni ombelicali vengono buttati precludendo possibili cure per se stessi o per gli altri.

mercoledì 14 luglio 2010

"The hangover": la Tshirt

Babbi, se amate le T shirt eccone una che non potete perdervi per nessuna ragione.


Chi ha visto il film "The Hangover" (in Italia intitolato "Una notte da leoni") avrà sicuramente riconosciuto le fattezze del neonato in balia dei tre meravigliosi protagonisti.

Se non avete ancora visto il film guardatelo al più presto perchè è una vera chicca.

Oltre a farmi ridere parecchio mi ha suggerito un paio di riflessioni:
  • ogni tanto è bene considerare e trattare i bambini anche in modo "non convenzionale"
  • quanto sono belle le zingarate fra uomini (anche se siamo padri e/o mariti non dovremmo dimenticarcene)
Se volete la T shirt la trovate qui.

Buona visione.

martedì 13 luglio 2010

Del Bosque: prima padre e poi campione del mondo

Vicente del Bosque è l'allenatore della Spagna campione del mondo, ma è prima di tutto un padre.

Quest'uomo è ritornato in Spagna da eroe, ad attenderlo c'era la famiglia reale intera, il primo ministro e diverse centinaia di migliaia di madrileni in festa per le strade. Ma questo delirio di cui Del Bosque era protagonista non gli ha impedito di continuare a fare il suo mestiere di padre forse meglio di quanto abbia esercitato la professione di allenatore.

Infatti, aveva promesso ad Alvaro, il più piccolo dei suoi tre figli, che in caso di vittoria del mondiale lo avrebbe portato con la squadra sul bus dei festeggiamenti. E così ha fatto, anteponendo il patto fra padre e figlio al protocollo e permettendogli anche di alzare di alzare la coppa.

Bella lezione da parte di un uomo che anche nel momento più alto della sua carriera non smette di pensare alla sua famiglia.

Enhorabuena don Vicente!

lunedì 7 giugno 2010

No al taglio dei consultori pediatrici di Milano

Siamo sempre pronti a lamentarci del Pubblico, di quanto funzionino male i servizi, di come si riceva poca assistenza soprattutto in fatto di salute. Dovremmo, però, essere altrettanto reattivi a difendere le cose che realmente funzionano.

In occasione della nascita della prima Baby la iMamma ha scoperto un consultorio (ovviamente pubblico) dove abbiamo fatto vaccinare la piccola in un clima di eccellente professionalità ed efficienza. Sempre nelle stesso consultorio vengono organizzati momenti di sostegno per le neo-mamme, corsi di massaggio per i neonati e vengono dispensati con generosità consigli e rassicurazioni.

Adesso, in seguito al "programma di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari per la famiglia" molti di questi consultori verranno chiusi riducendo i servizi sul territorio e rendendo più congestionati quei consultori che rimarranno aperti.

Si parla tanto di sostegno alla famiglia, ma in questo modo la colpisce in uno dei momenti più delicati e ciò in corrispondenza dell'arrivo di un neonato.

Per questo cari Babbi e Mamme milanesi sarebbe il caso di firmare la petizione contro il taglio dei consultori pediatrici, trovata il link alla petizione online qui sotto.

mercoledì 19 maggio 2010

Il libro per genitori più venduto di sempre

Fra i primi trenta libri più venduti di sempre c'è un manuale dedicato alla cura e all'allevamento dei bambini.

Si tratta di "The Common sense book of baby and child care" di Benjamin Spock. Pubblicato nel 1943, questo testo è tradotto in quasi 40 lingue. Il titolo italiano è "Il Bambino: come si cura e come si alleva" edito da Antonio Vallardi Editore.

Stiamo parlando di un libro che ha venduto 50 milioni di copie e che continua ad essere letto da generazioni di genitori degli ultimi 60 anni.

Il segreto del successo di questo libro pare stia nella capacità di placare le ansie dei neo-genitori convincendoli che per crescere bene dei bambini non c'è niente di meglio del buon senso.

More about Il bambino

Tanto per darvi un'idea su come il libro del Prof. Spock si collochi fra i migliori bestseller della storia sappiate che:

La Bibbia: non c'è un numero certo, ma pare che si attesti fra 2,5 e i 3 miliardi di copie vendute

Le massime di Mao: fra 800 e 900 milioni

Il signore degli anelli: 150 milioni

10 piccoli indiani: 100 milioni

Il codice da Vinci: 80 milioni

Se volete avere un'idea chiara sui libri più venduti di sempre guardate qui




giovedì 13 maggio 2010

martedì 4 maggio 2010

Figli e Facebook

Una volta i genitori per manifestare il loro buon senso, e forse per farsi coraggio, pronunciavano frasi tipo: "mio figlio può invitare a casa tutti gli amici che vuole così lui sta a casa al sicuro e intanto noi vediamo chi frequenta e come passa il tempo".

Nel terzo millenio una parte importante della vita di relazione dei più giovani è divenuta digitale. I ragazzi non hanno più bisogno di ammassarsi in una cameretta per parlare, scambiare opinioni, dirsi segreti e flirtare. Oggi hanno a disposizione molteplici ambienti tecnologici per frequentarsi spesso all'oscuro dei genitori che non hanno idea di cosa (nel bene e nel male) possa fare un adolescente con un computer o un telefonino.

Esistono, però, mamme e babbi digitali che con umiltà e spirito pionieristico non si nascondono dietro al solito "ai nostri tempi i giovani avevano vite più sane", ma si sforzano di conoscere e capire il mondo fatto di bit abitato dai loro figli.
Per esempio, sono sempre più i genitori che si aprono un account su Facebook e si connettono ai loro figli. L'obiettivo è chiaro: cercano di sapere chi sono gli amici dei loro ragazzi, cosa si dicono fra loro, quali sono i luoghi che dicono di frequentare, come sono le foto scattate durante le loro feste e i video delle gite scolastiche.

Una recente ricerca condotta negli USA afferma che il 48% dei genitori è amico dei suoi figli su Facebook.

Attenzione però, non fatevi l'illusione di sapere tutto sulle vite dei vostri figli attraverso Facebook, infatti grazie ai raffinatissimi settaggi per la privacy offerti sarà molto semplice per i vostri piccoli fare in modo che voi vediate solo quello che loro desiderano...

Fra le mamme e i babbi americani sembrerebbe esserci anche incertezza su quale sia l'età giusta per registrarsi a un social network: la maggioranza dice intorno ai 16 anni, ma c'è un 8% di genitori che dice che anche 8 anni vanno bene.


Chiudo con un po' di domande:
E' giusto spiare i nostri figli mentre si relazionano ad altri (poco importa se on o off line)?
Qual'è il limite fra giusto controllo e intrusione nelle loro vite?
Frugare nei loro spazi digitali non è come spiare il loro diario?
Se voglio dei figli autonomi e indipendenti nella vita "reale" perchè non li devo volere tali anche sulla Rete?

venerdì 23 aprile 2010

Bambini e cellulari

La Baby inizia a dire qualche parolina ma è ossessionata dai cellulari. CI vuole sempre giocare, portarli all'orecchio, schiacciare i tasti, guardare lo screen. E' una delle poche cose per le quali fa i capricci.

Questa cosa mi inquieta e non mi piace: se inizia ad avere questo feticcio per il telefonino a 19 mesi chissà quando sarà un po' più grandicella...
L'ho già detto alla iMamma: al più presto dobbiamo dare e darci delle regole: niente telefono alla baby, non si telefona durante i pasti ecc ecc.

Oltre che diseducativo, poi, il cellulare fa pure male. Lo dice anche il Corriere.it oggi riportando il monito di alcuni di alcuni consulenti del governo inglesi che dicono: "Niente cellulare sotto i 12 anni". Nell'articolo si spiega come si stia indagando su come la frequenza e l'intesità dell'uso del telefonino in tenera età possa causare malattie neurologiche come l'alzheimer , Parkinson, ma anche ictus e disturbi meno gravi come il mal di testa e i disturbi del sonno.

E' evidente che l'uso del cellulare sia per parlare che per inviare sms sia divenuto compulsivo soprattutto, ma non solo, nei più giovani.
Basta guardare ai numeri di una ricerca dell'autorevolissimo PEW Research Center che approfondisce il rapporto fra adolescenti ed SMS:

Gli SMS sono la forma di comunicazione più diffusa fra i teen agers (anche del dialogo faccia a faccia) e un adolescente su tre invia più di 100 messaggi al giorno.


Le femmine dimostrano una maggiore attitudine sia all'invio dei messaggi sia a parlare al telefono (ODDIO!):
le ragazze mediamente inviano e ricevono 80 messaggi al giorno, i ragazzi 30
il 59% delle ragazze chiama gli amici ogni giorno sul telefonino, per io ragazzi la percentuale scende al 42%


I telefonini sono un forte elemento di distrazione in classe: il 64% degli studenti dichiara di avere inviato messaggi o fatto chiamate durante le lezioni.

Naturalmente, i cellulari diventano sempre più un'area di conflitto fra genitori e figli: i genitori devono regolamentare l'uso dei telefoni, controllarne i contenuti e impedirne l'uso in caso di punizioni.

Mano a mano, poi, che i telefoni diventano sempre più multimediali e in grado di veicolare contenuti di vario genere (musica, video, giochi) è chiaro le statistiche sull'intensità dell'utilizzo di questi devices non possano che aumentare.

Sono padre di due figlie femmine e marito di una donna con forte propensione all'uso del telefono direi che sono ufficialmente T E R R O R I Z Z A T O...

martedì 20 aprile 2010

Vendere pannolini online

Diapers.com è un sito di e-commerce nato nel 2005 specializzato nella vendita di pannolini. Il CEO di questa azienda americana prevede di vendere quest'anno ben mezzo miliardo di pannolini.

Avete letto bene: MEZZO MILIARDO.


Oltre ai pannolini, il sito tratta anche una larga gamma (oltre 12.000 articoli) di prodotti per la prima infanzia. Tanto per darvi l'idea Diapers.com vende oltre 10.000 seggiolini per auto al mese.

Vi lascio con un indovinello:
sapete chi è il secondo più grande negozio online di pannolini dopo diapers.com?
Amazon, proprio quello dei libri che ormai vende di tutto.

Se proprio volete occuparvi di ecommerce... partite dai pannolini.



venerdì 16 aprile 2010

La sensazione di inadeguatezza di un padre

Ciò che prima o poi sarebbe dovuto succedere è successo: la Baby ha visto (e credo proprio capito) che c'è qualcuno che sa fare qualcosa meglio di suo papà.

L'altro giorno ero al parco e vedendo dei bambini meravigliati dalle bolle sapone che le loro MAMME producevano copiosamente ho deciso che fosse il caso di far divertire anche la Baby.


Pessima idea: non sono riuscito a produrre neanche una bolla degna di questo nome. Soffiavo nel cerchietto e non usciva niente, al più qualche spruzzetto. La Baby mi guardava, aspettava di esprimere la sua meraviglia, ma niente... non accadeva nulla.

Ho trovato una bieca giustificazione dicendo fra me e me che si era alzato quel tanto di venticello che rendeva impossibile la formazione della bolla. Ho fatto scomparire il tubetto e piazzato la Baby sullo scivolo facendola scendere a velocità malsana in modo che l'adrenalina le facesse rimuovere la debacle del babbo.

Non contento una volta arrivato a casa ci ho riprovato. Ma anche lì, nonostante le condizioni climatiche ideali, zero bolle.

A questo punto sono convinto che mi sia stata venduta una confezione bacata, con il sapone allungato o il cerchietto difettoso.

Presto comprerò nuove bolle di sapone, tornerò allo stesso parco, e prenderò la mia rivincità...

venerdì 9 aprile 2010

La bambina che fotografa

Non mi è mai piaciuto il "fenomeno" dei "baby-fenomeni".

Vedere bambini di pochi anni esibiti come numeri da circo è una cosa che mi infastidisce e mi preoccupa. Odio i programmi in cui fanno cantare nanetti di 4 anni atteggiati come star consumate. Mi inquieta pensare ai genitori che obbligano i loro figlioletti ad esercitarsi per ore e ore invece di giocare e oziare.

Ma quello di cui vi voglio parlare è un caso diverso perchè sembra essere una spontanea espressione di talento e divertimento. Si tratta di Ruby Ellenby, bimba di 3 anni con la fotografia nel dna ( entrambi i genitori sono fotografi).

Gli scatti di Ruby sono fatti con una Nikon Coolpix o con l'Iphone di mamma e papà. La piccola afferma di "sentirsi una principessa quando fotografa" e di fotografare soltanto quando ha il giusto mood.

Buona visione



giovedì 1 aprile 2010

I futuri genitori con cani saranno mamme e papà migliori

Come vedrete nella video testimonianza sotto, avere avuto un cane prima della nascita di un figlio aiuta, e di molto, a crescere un figlio.

Buona visione

martedì 23 marzo 2010

Mamme che lavorano

Le mamme non dovrebbero lavorare. Ecco l'ho detto.

Mi rendo conto, però, che il contesto nel quale viviamo non mette le donne nelle condizioni di poter scegliere serenamente se continuare a lavorare o meno. Però, sono anche consapevole del fatto che per le mamme che vogliano o debbano preseguire il loro percorso professionale siano ben pochi i servizi e gli aiuti.

A questo proposito mi sembra interessante segnalare un sito, Moms@work, che offre il primo servizio di intermediazione del lavoro tagliato su misura per mamme, che da un lato aiuta le donne a rientrare o a ridefinire la loro posizione dopo una maternità e dall’altro offre servizi di recruitment e consulenza specializzata alle aziende interessate al lavoro flessibile.

Se invece decideste di andarvene dall'Italia in cerca di un paese più rispettoso di mamme, bambini e famiglie vi invito a dare un'occhiata all'infografica sotto che indica quali siano le migliori città negli USA per le mamme lavoratrici.

Cliccate sulle varie icone per trovare le città al top:



PS: parlando di mamme che lavorano non dimentico che dovrebbero esistere anche più babbi casalingh...

venerdì 19 marzo 2010

Piccoli dittatori

Quante volte avete sentito dire che fin da bebè i figli monopolizzano la vita familiare, che sono prepotenti, che sono degli accentratori, che non hanno pietà dei genitori?

Insomma, si parla di teneri neonati come fossero spietati dittatori.

L'artista danese Nina Maria Kleivan ha cercato di esprimere questo concetto con delle foto che rappresentano sua figlia travestita come i più famigerati tiranni della storia dell'umanità.

Vedrete di seguito la piccola Faustina travestita da: Hitler, Mao, Mussolini e Stalin.







Beh io penso che i neonati facciano benissimo a imporsi come spietati satrapi, approfittando della loro (apparente) condizione di fragilità e debolezza: hanno tutta la vita davanti per impararare ad essere tolleranti e democratici.

domenica 28 febbraio 2010

Padri e pannolini

Nel rapporto fra padri e pannolini c'è molto di antropologico, sociologico e culturale.

Il pannolino è una cartina tornasole che segna le differenze fra donne e uomini, fra uomini di diverse generazioni e fra uomini fra loro contemporanei.

Fino a pochi anni fa un padre che cambiasse un pannolino avrebbe perso le sue prerogative virili, un capofamiglia non avrebbe mai potuto preoccuparsi del patello. Nè una donna, madre e moglie di altri tempi si sarebbe azzardata a chiedere aiuto per cambiare un neonato.
Non credo che fossero babbi pigri o schizzinosi, doveva essere proprio una questione di ruoli, di regole non scritte ma così forti da modellare l'organizzazione sociale e familiare del tempo.

Per i papà del terzo millenio è un po' diverso, tutti hanno cambiato un pannolino, alcuni lo fanno sempre, altri hanno dovuto negoziare l'ingrato compito con altre mansioni. Il mondo è cambiato, e con esso il fatto che padri e madri hanno gli stessi doveri di fronte a un bebè da cambiare.

Se, però, l'atto di cambiare il pannolino ha segnato una effettiva parità altrettanto non si può dire per tutto ciò che ruoto ad esso. Per esempio, non conosco padri che scelgano quale pannolino comprare, che ne conoscano taglie, prezzi, pregi o difetti delle varie marche. Tutto l'aspetto "intellettuale" che determina la scelta del patello non sfiora la mente maschile.

Io non faccio differenza, anche io sono un operaio del pannolino. Tolgo e metto, punto. Le strategie le fa la iMamma.



A breve la Baby avrà una sorellina, i pannolini raddoppieranno e forse sarà opportuno che anche io aumenti le mie competenze in fatto di pannolini...




mercoledì 17 febbraio 2010

Bambini e alimentazione: i danni del cibo spazzatura

Ho da poco scritto un post nel quale esprimevo lo scoramento per le sorti del nostro Paese e la scarsa serenità nel farci nascere e crescere dei figli, ma nel prendere atto dello sfacelo in corso devo anche considerare alcuni dei lati positivi del vivere in Italia.

Senza essere particolarmente originale citerò l'alimentazione, la cultura del cibo che permette - o per lo meno ha permesso - di crescere bambini sani, di non avere l'obesità come piaga diffusa con impatti devastanti sul sistema sanitario e sul tessuto scociale.

Altrove non è così e faremmo bene a renderci conto quanto importane sia il nostro patrimonio di cultura e tradizoni legati alla qualità nel mangiare.

Vi invito a guardare il video, tratto dalle conferenze di TED, in cui Jamie Oliver racconta la drammatica (e non c'è enfasi in questo aggettivo) situazione relativa all'obesità, soprattutto a quella infantile.



Per chi non volesse vedere il video (ne vale la pena, davvero!) provo a riportare alcuni punti che mi hanno davvero impressionato:
  • l'aspettativa di vita dei bambin americani oggi è di 10 anni inferiore a quella dei loro genitori a causa del cibo
  • l'obesità costa al sistema sanitario 150 miliardi di $. Tale spesa è destinata a raddoppiare in 3 anni.
  • nei menu delle scuole le patatine fritte sono considerate verdure
  • molti mabini in USA e in UK non consocono neanche i nomi di molte verdure. Guardano una melanzana e pensano sia una pera. Chiamano patate i pomodori.
  • in tantissime scuole americane non si usano le coltelli e forchette. Così faceno si crea una sorta di educazione al concetto di fast food
  • nelle famiglie americane non si cucina, si manga junk food sempre.
  • 4 fra le prime 6 cause di mortalità negli USA sono correlate all'alimentazione

Alla luce di queste considerazione mi viene in mente un'altra delle tante cose per le quali devo ringraziare ogni mattina la iMamma che cucina in continuazione e a qualsiasi ora (pur lavorando), che prepara ogni giorno pappe fresche e diverse alla Baby, che non cede agli omogeneizzati e che fa mangiare le verdure a quel testone di suo marito.

venerdì 12 febbraio 2010

E' giusto crescere i nostri figli in Italia?

Osservo il disfacimento di questo Paese e mi pongo una domanda banale e proprio per questo atroce:
ma è giusto far crescere mia figlia in Italia?

Se penso al futuro dei nostri bambini non posso che farlo a tinte fosche:
qui si preferiscono i furbi e i simpatici agli onesti e ai seri
qui le madri non hanno diritti, aiuti o agevolazioni
qui la scuola non interessa a nessuno e si vuole cancellare la geografia perchè tanto c'è Google Maps
qui gli eroi (che per i bimbi sono importanti) sono i cattivi
qui la famiglia la si difende con slogan ma non esisotno piani e programmi per farlo davvero
qui l'educazione è considerata una vezzo da snob

Insomma che senso ha fare crescere dei figli in un contesto che si deteriora giorno dopo giorno?

Di seguito un estratto dal film "La meglio gioventù" che sposa appieno il mio sentimento che, forse purtroppo, non si è ancora tradotto in azione

martedì 9 febbraio 2010

Carnevale: le foto di Cynthia Perez


Le foto di questi bambini travestiti da carnevale sono un piccolo assaggio della collezione della fotografa messicana Cynthia Perez specializzata nei ritratti di bambini.


Vi invito a visitare il suo sito e dare un'occhiata ai suoi lavori.

Quando iniziano a parlare i bambini?

Ho inziato a farmi domande del tipo:

Quante parole dice la Baby?
Riesce a mettere insieme 2 parole?
Chi le sta intorno capisce cosa vuole dire?
Capisce quello che le dico?

Non che sia particolarmente preoccupato, ma credo che a quasi 18 mesi sia necessario fare un punto della situazione, capire a che punto siamo ed eventualmente intervenire.

Il problema è capire se esistono degli standard per determinare se lo sviluppo orale è in linea con una data età o meno.

Il New York Times ha recentemente un articolo su questo tema segnalando il sito della American Speech-Language-Hearing Association perchè fornisce una sorta di guida con le varie tappe che i bambini dovrebbero rispettare nei primi 3 anni di vita. Questi i range osservati: 0 -1 anno; 1 -2 anni; 2 -3 anni; 3 -4 anni; 4 -5 anni.

Per esempio i bambini fra i 12 e 24 mesi dovrebbero saper:
indicare una parte del corpo se viene loro indicata
eseguire semplici comandi ("dai una bacio alla mamma", "portami la palla", "dove la tua scarpina?")
Ascoltare semplici storielle e canzoni
Indicare un'immagine su un libro quando nominata
Dire nuove parole ogni mese
Comporre domande di due parole
mettere insieme due parole ("ancora biscotti")

Bisogna fare attenzione a questi indicatori ma è importantissimo evitare di spuntare questo elenco e apsettarsi che ogni punto venga rispettato: si tratta di indicazioni che rappresentano in media ciò che fa la maggior parte dei bambini di una certa età. Alcuni bambini saranno più avanti in alcune categorie e più lenti in altre. E' ben specificato sul sito che il fatto che vostro figlio non abbia completato l'elenco non vuiol dire che abbia dei problemi. Il campanello d'allarme potrebbe suonare se il piccolo non fa nessuna delle cose elencate trovandosi pur essendo al limite massimo del range di età (in questo caso 24 mesi).

Vengono anche forniti consigli (per lo più di buon senso) per aiutare i bambini a sviluppare le loro capacità.

In estrema sintesi si invita a concentrarsi prima che sulla parola sull'udito dei vostri gigli. In seconda battuta le raccomandazioni sono quelle di parlare e leggere loro e ascoltarli, sempre.

lunedì 8 febbraio 2010

Oh mio babbino caro (non sarò un padre geloso)

Ecco il mio mantra: farò di tutto per non essere un padre geloso e possessivo. Rispetterò gli spazi e le decisioni di mia figlia e saprò apprezzare la sua indipendenza e autonomia. Me lo ripeto sempre e lo scrivo qui a futura memoria.

Al di là dei buoni propositi, mi rendo conto che la storia delle figlie e dei padri è fatta di contrasti soprattutto in tema di cuore. Per esempio, Maria Callas intepreta perfettamente il sentimento di una figlia che chiede al babbo appaggio per le sue scelte d'amore.



Si tratta di "Oh mio babbino caro" un'aria dell'opera "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini.

Ecco il testo:
O mio babbino caro,
Mi piace è bello, bello;
Vo' andare in Porta Rossa
a comperar l'anello!
Sì, sì, ci voglio andare!
E se l'amassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno!
Mi struggo e mi tormento!
O Dio, vorrei morir!
Babbo, pietà, pietà!...


Ecco, vorrei proprio evitare che la Baby possa arrivare a dover fare certe suppliche a causa della mia ottusità. Ma credo che non ci sarà problema... perchè sono certo che la Baby riuscirà sempre a convincermi, a strapparmi un si e a farmi sorridere anche quando mi dovrei arrabbiare.

venerdì 5 febbraio 2010

La pipì e la popò sotto forma di peluche

Tempo avevo dedicato un post agli assurdi virus peluche. Credevo che di aver toccato il massimo del trash in tema di pupazzi. Mi sono dovuto ricredere.

Durante un recente viaggio nella civilissima Svezia ho avuto modo di scovare - in un bel negozio di design - gli imperdibili peluche dedicati alla pipì e alla popò.

Giuro, è tutto vero e testimoniato dalle foto da me stesso scattate.

Ho cercato di pensare perchè un genitore, uno zio, un amico debba prendersi la briga di comprare e regalare questi oggetti orrendi, ma non mi sono potuto dare alcuna risposta.

Mi aiutate?

domenica 31 gennaio 2010

Thomas Balmes: documentari sulla nascita e l'infanzia

Thomas Balmes è un noto documentarista che dopo numerose esperienze internazionali ha deciso di approfondire temi relativi alla nascita e alla prima infanzia.

E' autore de "Il primo respiro", un documentario che esplora l'unicità e straordinarietà del momento in cui viene al mondo un bambino indipendentemente dalla latitudine in cui questo miracolo accade.

Nella primavera di quest'anno sarà disponibile il nuovo documentario che si preannuncia imperdibile: si chiama "Babies" e seguirà la vita di 4 bambini dal momento della nascita ai primi passi.

La peculiarità di Babies è che i 4 bambini appartengono a 4 luoghi della terra completamente diversi fra loro. I protagonisti sono:
- Ponijao che vive con la sua famiglia a Opuwo, un villaggio in Namibia
- Bayarjargai dalla Mongolia
- Mari, bambina giapponese di Tokyo
- Hattie, americanissimo bebè di S. Francisco

Lo scopo del documentario è quello di testimoniare le differenze nelle quali nascono e crescono questi bambini, ma anche quanto siano - allo stesso tempo - esistenze per lo più identiche nonostante l'ambiente circostante e le diverse culture.

Ecco il bellissimo trailer, da guardare fino alla fine...:


DI seguito anche il trailer de "Il primo respiro":

mercoledì 20 gennaio 2010

I nostri figli sono sempre connessi

E' appena apparsa sul New York times una interessante ricerca che dimostra come, negli USA, i bambini e ragazzi trascorrano online praticamente tutte le ore in cui sono svegli, con eccezione dell'orario scolastico (forse).

Mediamente il tempo trascorso connessi ammonta a più di 7,5 ore al giorno. 5 anni fa, sulla base della stessa ricerca, il tempo speso risultava inferiore alle 6 ore.

Attenzione, però, non è corretto solo 7,5 ore perchè come sappiamo bene più si è giovani più si è multitasking (i ragazzi per esempio parlano al cellulare e contemporaneamente navigano), questo porta il conteggio del tempo a ben 11 ore.

Un altro risultato, per me, sorprendente è che il consumo dei media è aumentato più fra il 2005 e il 2009 che fra il 1999 e il 2004, nonostante l'offerta di device sia esposa proprio nella prima metà del Duemila.


E' evidente quale sia la preoccupazione dei genitori di fronte a una tale esposizione ai media e a un così forte attaccamento ai device.

Da un lato è necessario prendere atto, come uno dei pediatri che ha preso parte alla ricerca, che l'uso dei media è ormai parte integrante dell'ambiente "naturale" dei bambini come l'aria che respirano e l'acqua che bevono. D'altra parte è necessario non abbandonare la consapevolezza di poter guidare i propri figli anche nella convivenza con le tecnologie dell'informazione. Per quanto difficile dare regole, orari e alternative rimane una condizione essenziale per permettere a bambini ed adolescenti di avere un rapporto sano con l'offerta dei media che li circonda.

Un'ultima considerazione mi ha fatto riflettere: il web .20 ha completamente cambiato il modo con cui i più giovani cercano risposte allo loro domande. Online possono trovare infinite risposte a qualsiasi quesito.

...forse è finita l'era dei papà che sanno tutto...