Ciao! Beh, sì, c'è da essere contenti. Si tratta di una prima presa di coscienza di questo "strano" fenomeno: i babbi partecipano attivamente, a pieno titolo e senza tirarsi indietro su nulla, com'è giusto che sia, nella vita familiare, figli e non solo. Però una mamma-blogger (e loro la sanno molto più lunga di noi... non foss'altro perché "esistono" nella blogosfera da più tempo di noi) mi faceva giustamente notare che l'articolo di Repubblica era banalotto, descriveva il fenomeno usando qualche luogo comune di troppo e ci dipinge ancora come una specie di fenomeni da baraccone. Ecco io credo che ora la palla passi a noi: si stanno accorgendo che esistiamo. Non lasciamo che si dicano su di noi cose che riteniamo "sbagliate", poco "vere". Dobbiamo cominciare ad intervenire in rete dove c'è dibattito. Tampiniamoli, nel senso dei giornalisti o di chi si occupa di noi guardandoci da "fuori". Prendiamo la parola, ancor di più, babbi! :) E continuiamo.
Ciao! Beh, sì, c'è da essere contenti. Si tratta di una prima presa di coscienza di questo "strano" fenomeno: i babbi partecipano attivamente, a pieno titolo e senza tirarsi indietro su nulla, com'è giusto che sia, nella vita familiare, figli e non solo.
RispondiEliminaPerò una mamma-blogger (e loro la sanno molto più lunga di noi... non foss'altro perché "esistono" nella blogosfera da più tempo di noi) mi faceva giustamente notare che l'articolo di Repubblica era banalotto, descriveva il fenomeno usando qualche luogo comune di troppo e ci dipinge ancora come una specie di fenomeni da baraccone.
Ecco io credo che ora la palla passi a noi: si stanno accorgendo che esistiamo. Non lasciamo che si dicano su di noi cose che riteniamo "sbagliate", poco "vere". Dobbiamo cominciare ad intervenire in rete dove c'è dibattito. Tampiniamoli, nel senso dei giornalisti o di chi si occupa di noi guardandoci da "fuori". Prendiamo la parola, ancor di più, babbi! :)
E continuiamo.