Qualche mese fa negli Stati Uniti è scoppiato un caso che ha coinvolto la comunità di genitori online che si sono spontanemaente mossi contro lo spot di un medicinale.
Si tratta del Motrin, un antidolorifico che dovrebbe alleviare i dolori articolari. La pubblicità fa ossessivo riferimento ai dolori a collo, schiena e spalle provocati dall'utilizzo di marsupi per trasportare i bebè. Ecco a voi lo spot originale:
Nel vedere questa campagna pubblicitaria moltissime mamme (ma anche babbi) non hanno gradito questa specie di criminalizzazione dei marsupi studiata ad arte per creare il bisogno di acquistare il Motrin.
Questi genitori hanno pensato di usare il web per manifestare il loro dissenso, hanno quindi iniziato a scrivere messaggi sui social network, a postare su blog, a diffondere messaggi su Twitter, a uploadare video rispote su YouTube creando in pochissimi giorni un moviemnto di opinione che non è potuto sfuggire alla azienda produttrice del Motrin.
Risultato: lo spot è stato prontamente ritirato.
Come genitori, invece di limitarci a temere i pericoli che internet può portare nelle nostre case, dovremmo capire come utilizzare la Rete a giovamento dei nostri figli.
Vi lascio con la parodia dello spot di Motrin curata da qualche genitore di spirito...
mercoledì 25 febbraio 2009
martedì 24 febbraio 2009
Le istruzioni della settimana: svegliare i bambini
lunedì 23 febbraio 2009
I neonati di Reggio Emilia sono OnLine
Oggi mi sono imbattuto in un sito che credo offra un bel servizio e che, inoltre, scostituisca un piccolo esempio di come la Pubblica Amministrazione possa usare la Rete per rendere più facile e piacevole (è un delitto chiederlo?) la vita ai cittadini senza che questi gravino sui bilanci.
Si tratta del sito della USL di Reggio Emilia che nella sezione "Nuovi Nati" dà la possibilità di vedere le foto dei bimbi partoriti nei reparti di ostetricia e ginecologia di Reggio Emila e provincia. Per ogni neonato è possibile vedere la foto, il nome (mai il cognome), il sesso, il peso, la lunghezza e la data e l'ora della nascita. Le fotografie sono scattate dalle stesse ostetriche del reparto che le pubblicano sul sito, naturlamente previa liberatoria da parte dei genitori.
Da quello che leggo, il servizio sembra rispettoso della privacy dei genitori ed è molto apprezzato perchè permette anche ad amici e parenti lontani di vedere le foto dei neonati quasi in tempo reale. Nello stesso sito, è possibile trovare preziosi link con consigli per la salute di mamme e bambini.
Sono certo che, grazie alle infinite sfumature di cui sono fatte le singole sensibilità, ad alcuni di voi questo sito sembrerà un orrendo esercizio di esibizionismo. A me no, ma in fondo chi se ne importa... il bello è poter scegliere e non dover subire i palinsesti di 6 reti televisive...
Si tratta del sito della USL di Reggio Emilia che nella sezione "Nuovi Nati" dà la possibilità di vedere le foto dei bimbi partoriti nei reparti di ostetricia e ginecologia di Reggio Emila e provincia. Per ogni neonato è possibile vedere la foto, il nome (mai il cognome), il sesso, il peso, la lunghezza e la data e l'ora della nascita. Le fotografie sono scattate dalle stesse ostetriche del reparto che le pubblicano sul sito, naturlamente previa liberatoria da parte dei genitori.
Da quello che leggo, il servizio sembra rispettoso della privacy dei genitori ed è molto apprezzato perchè permette anche ad amici e parenti lontani di vedere le foto dei neonati quasi in tempo reale. Nello stesso sito, è possibile trovare preziosi link con consigli per la salute di mamme e bambini.
Sono certo che, grazie alle infinite sfumature di cui sono fatte le singole sensibilità, ad alcuni di voi questo sito sembrerà un orrendo esercizio di esibizionismo. A me no, ma in fondo chi se ne importa... il bello è poter scegliere e non dover subire i palinsesti di 6 reti televisive...
domenica 22 febbraio 2009
Marta Vieira da Silva
Intendiamoci, sono sempre stato entusiasta all'idea di avere una figlia femmina.
C'è solo un motivo per cui ho pensato che un maschio sarebbe stato meglio: il calcio... ebbene si...
Pensavo che in una domenica come questa se avessi avuto un maschietto sarei potuto andare a giocare a pallone in qualche parco e che, poi, avrei potuto fare lo spettatore in qualche partitella di pulcini vedendo il mio erede governare la difesa della sua squadretta (lo avrei voluto difensore cattivo e concreto alla Montero).
Allora ho iniziato a ripetermi come un mantra che avrei dovuto cambiare i miei programmi, niente calcio.
Bene, sappiate che dopo avere visto il video sotto mi sono completamente ricreduto. Non immaginavo che le donne potessero giocare a questi livelli. Si tratta di Marta Vieira da Silva stella nazionale brasiliana di calcio femminile. Appena la Baby avrà un po' di comprendonio le farò vedere queste immagini sperando che la ispirino.
Non perdetevi l'ultimo minuto del filmato. Il gol è eccezionale e il commento del telecronista carioca commovente.
Buona visione e buona domenica.
C'è solo un motivo per cui ho pensato che un maschio sarebbe stato meglio: il calcio... ebbene si...
Pensavo che in una domenica come questa se avessi avuto un maschietto sarei potuto andare a giocare a pallone in qualche parco e che, poi, avrei potuto fare lo spettatore in qualche partitella di pulcini vedendo il mio erede governare la difesa della sua squadretta (lo avrei voluto difensore cattivo e concreto alla Montero).
Allora ho iniziato a ripetermi come un mantra che avrei dovuto cambiare i miei programmi, niente calcio.
Bene, sappiate che dopo avere visto il video sotto mi sono completamente ricreduto. Non immaginavo che le donne potessero giocare a questi livelli. Si tratta di Marta Vieira da Silva stella nazionale brasiliana di calcio femminile. Appena la Baby avrà un po' di comprendonio le farò vedere queste immagini sperando che la ispirino.
Non perdetevi l'ultimo minuto del filmato. Il gol è eccezionale e il commento del telecronista carioca commovente.
Buona visione e buona domenica.
martedì 17 febbraio 2009
L'importanza dei papà: da Freud alla spesa pubblica
Tutti parlano sempre dell'importanza delle mamme: non possiamo che essere d'accordo.
Più volte ho scritto sul blog di quanto sia meravigliato dalla comprensione immmediata che la iMamma ha delle necessità della Baby.
Fatta questa doverosa premessa, è importante non sottovalutare quanto sia fondamentale il nostro ruolo di padri.
C'è una bellissima citazione di Sigmund Freud che dà la misura della nostra importanza:
Più volte ho scritto sul blog di quanto sia meravigliato dalla comprensione immmediata che la iMamma ha delle necessità della Baby.
Fatta questa doverosa premessa, è importante non sottovalutare quanto sia fondamentale il nostro ruolo di padri.
C'è una bellissima citazione di Sigmund Freud che dà la misura della nostra importanza:
I cannot think of any need in childhood as strong as the need for a father's protection.
Oltre al pensiero di Freud vorrei aggiungere una dato quantitativo che dimostra quali siano i costi della assenza di un padre per i bilanci pubblici.
Una ricerca della Virginia University ha quantificato in 100 Billioni di Dollari il costo che il Governo Federale degli USA sostiene per attuare i programmi di sostegno a famiglie in difficoltà a causa della mancanza della figura paterna.
Se qualcuno è interessato ad approfondire l'argomento può liberamente scaricare l'intera ricerca.
Oltre al pensiero di Freud vorrei aggiungere una dato quantitativo che dimostra quali siano i costi della assenza di un padre per i bilanci pubblici.
Una ricerca della Virginia University ha quantificato in 100 Billioni di Dollari il costo che il Governo Federale degli USA sostiene per attuare i programmi di sostegno a famiglie in difficoltà a causa della mancanza della figura paterna.
Se qualcuno è interessato ad approfondire l'argomento può liberamente scaricare l'intera ricerca.
Ancora sul modello educativo
Pochi giorni fa ho postato un spezzone di un film di Dino Risi che costituiva un esempio negativo di modello educativo.
Stasera voglio condividere un video, a dire il vero già abbondantemente circolato in Rete, che rende perfettamente l'idea di come i nostri figli possano fare propri (anche) i nostri peggiori comportamenti. Si tratta di un piccolo capolavoro prodotto dalla NAPCAN, una associazione australiana che si occupa della prevenzione degli abusi sui bambini.
Il concetto portante del video e di tutta la campagna di comunicazine è chiaro: Children See, Children Do.
lunedì 16 febbraio 2009
Bambini e Internet: seconda puntata
Qualche giorno fa pubblicavo un piccolo estratto di una ricerca sul rapporto bambini e web negli USA, oggi vi propongo i dati italiani tratti dall'indagine Eurispes sullo stesso tema.
C'è da dire che i numeri sembrano rispecchiare uno scenario simile a quello americano, per esempio:
A questo proposito elenco un paio di dati che mi hanno impressionato:
Mi sono chiesto se questo sia dovuto al fatto che un mostro online faccia meno paura di un mostro nella vita reale. Forse dovremmo spiegare ai nostri bambini che la Rete, nel bene e nel male, è qualcosa di sempre meno virtuale e sempre più vicino alle nostre vite per cui non ne devono sottovalutare nessun aspetto.
Difficile il mestiere del wikipapà...
C'è da dire che i numeri sembrano rispecchiare uno scenario simile a quello americano, per esempio:
- il 33% dei bambini fra i 7 e gli 11 anni dichiara di frequentare Facebook
- il 49% scarica musica e film
- il 78% guarda abitualmente Youtube
- il 22% legge blog
- il 45% usa la Rete per cercare informazioni utili per lo studio
A questo proposito elenco un paio di dati che mi hanno impressionato:
- il 7,7% dei bambini ha dichiarato di aver incontrato in Rete un molestatore
- solo il 3% dice di averne parlato con un adulto (anche se una larga parte afferma di sapere come fare per troncare ogni contatto con i molestatori)
Mi sono chiesto se questo sia dovuto al fatto che un mostro online faccia meno paura di un mostro nella vita reale. Forse dovremmo spiegare ai nostri bambini che la Rete, nel bene e nel male, è qualcosa di sempre meno virtuale e sempre più vicino alle nostre vite per cui non ne devono sottovalutare nessun aspetto.
Difficile il mestiere del wikipapà...
Playlist N.3: nella pancia
Già nella pancia della iMamma la Baby ha ascoltato molta musica, così ho deciso di fare un elenco delle canzoni l'hanno accompagnata durante i 9 mesi.
Buon ascolto
La playlist è divisa in 2, la prima parte è dedicata alle canzoni che la Baby sentiva spesso in casa perchè in quel momento piacevano al papà. La seconda è una piccola selezione dei pezzi che si ascoltavano in continuazione in quei mesi e che in qualche modo saranno arrivati anche alle sue orecchiette in divenire.
Mi piace pensare che quando sarà più grande sarà curiosa di sapere che musica si sentiva all'epoca della sua nascita. E che magari le capiterà di ascoltare una di queste canzoni fra tanti anni e di sentire una strana sensazione di deja-vu.
Rise, Eddy Vedder
The Kinds Don't Stand a Chance, Vampire Weekend
Lost Art of Murder, Babyshambles
Never Know, Jack Johnson
Son of Sam, Elliot Smith
Mozart, Flute Concerto N.1 in G Maggiore, K. 313
Staralfur, Sigur Ros
Viva la Vida, Coldplay
Chasing Pavements, Adele
American Boy, Estelle
Yes We Can, Will.I.Am
Me & Mr Jones, Amy Winehouse
Blind, Hercules and Love Affairs
New Soul, Yael Naim
Buon ascolto
domenica 15 febbraio 2009
Del Piero per la seconda volta papà
E' domenica: una nota calcistica ci sta bene.
Del Piero ha appena annunciato che diventerà papà-bis.
Tanti auguri e complimenti al Capitano!
sabato 14 febbraio 2009
Le istruzioni della settimana: allattamento
venerdì 13 febbraio 2009
Il caso Eluana visto da una bambina
Non avevo nessuna intenzione di scrivere del caso di Eluana, perchè ritengo che il tema sia troppo alto e profondo rispetto al tono di questo blog e perchè cerco di evitare il più possibile riferimenti diretti alle mie posizioni etiche e politiche.
Ho appena letto, però, un commento a un blog che mi ha emozionato e che vorrei condividere con voi. Copio e incollo:
in questi giorni mia figlia di 9 (nove) anni mi ha chiesto cosa stesse succedendo, come mai ci fosse tanta televisione dedicata ad eluana e con tante posizioni diverse; con estrema trasparenza le ho raccontato la storia, le opinioni contrastanti, i possibili scenari futuri; dopo lunga riflessione mi ha guardato dritto negli occhi, come solo i bambini sanno fare, e mi ha detto: "papà se dovesse succedere a me sono sicura che tu faresti di tutto per il mio bene come il papà di eluana per la sua bambina" le ho chiesto perchè pensava questo, mi ha risposto: " perchè sei il mio papà.
Al di là della fattispecie, queste righe mi hanno impressionato perchè ho sentito concretamente l'impressione che avverto da quando è nata la Baby, e cioè che lei è completamente abbandonata a me (ma fortunatamente anche alla iMamma!) e che per tanto tempo ancora crederà ciecamente che ogni mia azione e decisione sarà giusta, la migliore possibile.
Bella responsabilità.
mercoledì 11 febbraio 2009
Libri: Non So
Parlavo ieri sera con Alessandro (caro amico e futuro papà) e ci domandavamo se e quanto siamo cambiati dal momento in cui abbiamo saputo che saremmo diventati padri.
Non siamo stati in grado di darci una vera risposta, ma ci siamo trovati d'accordo sul fatto che più che cambiati siamo cresciuti e abbiamo spezzato quel continuum che ha caratterizzato le nostre vite giorno dopo giorno dai 16 anni ai 30 passati.
Forse, abbiamo smesso di essere adolescenti. Quello che ancora non so e se questo sia un bene o un male.
C'è un libro intitolato "Non so" di Lorenzo Licalzi edito da Fazi editore, che andrebbe letto da tutti i papà della nostra generazione.
Lorenzo Licalzi è uno scrittore ironico, acuto e con il raro talento di comunicare con leggerezza e semplicità anche le verità più complesse: vi farà ridere, riflettere e guardare a voi stessi con ironia.
Mario, il protagonista, che risponde spesso "non so", che odia prendere decisioni e che non può togliersi le clarks dai piedi perchè dimostrano che non si è arreso al passare degli anni, credo proprio mi assomigli e assomigli a tanti miei coetanei. Anche lui si è ritrovato a trent'anni a tentare di conciliare uno stato adolescenziale immanente con il nuovo status di padre.
Lorenzo Licalzi è uno scrittore ironico, acuto e con il raro talento di comunicare con leggerezza e semplicità anche le verità più complesse: vi farà ridere, riflettere e guardare a voi stessi con ironia.
lunedì 9 febbraio 2009
I mostri: sul modello educativo
In uno dei primi commenti che ho ricevuto mi è stato segnalato l'episodio del film "I Mostri" di Dino Risi (1963) in cui Tognazzi faceva la parte di un pessimo padre. Vale proprio la pena di postarlo.
Oltre ad essere uno dei pezzi meglio riusciti del Cinema italiano, l'episodio ci ricorda come i nostri difetti possano essere ripresi e moltiplicati dai nostri figli.
Buona visione
Oltre ad essere uno dei pezzi meglio riusciti del Cinema italiano, l'episodio ci ricorda come i nostri difetti possano essere ripresi e moltiplicati dai nostri figli.
Buona visione
domenica 8 febbraio 2009
Sole, vitamina D e neonati
Leggo con piacere di uno studio della Bristol University che dimostra come i bimbi nati a fine estate o a inizio autunno sino più alti e più forti rispetto a quelli nati in altre stagioni.
La ragione sarebbe da imputarsi al sole, al quale le mamme in gravidanza sono esposte durante l'estate, aiuterebbe la produzione della vitamina D a beneficio di mamma e feto.
La Babby è nata proprio a metà settembre, dunque auguriamoci che i ricercatori inglesi abbiano ragione.
Ma in ogni caso, viva l'estate, viva il sole e viva i pancioni!
giovedì 5 febbraio 2009
Bambini e tecnologia
Ho già avuto modo di scoprire le carte e dichiararmi un amante delle tecnologie della comunicazione e in particolar modo del web.
Sono convinto che internet costituisca una grande opportunità per tutti, anche per i nostri bambini. Ma mi rendo conto che la non corretta conoscenza del mezzo o una inconsapevole superficialità dei genitori possano spalancare le porte a delle minacce.
Wired ha pubblicato una ricerca che conferma come noi genitori dovremo sempre più imparare a essere padroni nell'utilizzo delle tecnologie e in grado di erogarle ai nostri bambini nei modi e nei tempi corretti.
Di seguito un estratto di questo sondaggio al quale hanno rispopsto genitori statunitensi fra i 25 e i 34 anni:
Quelli che hanno risposto al sondaggio sono genitori degeneri che per indolenza lasciano che i loro figli abbaino accesso a qualsiasi piattaforma di comunicazione?
Oppure i mezzi di comunicazione sono così numerosi, vari e capaci di penetrare nelle nostre vite che è impossibile arginarli in modo efficace?
Potrò pemettere alla Baby di fruire di tutte le meraviglie della rete senza esporla a rischi più o meno rilevanti?
Sono convinto che internet costituisca una grande opportunità per tutti, anche per i nostri bambini. Ma mi rendo conto che la non corretta conoscenza del mezzo o una inconsapevole superficialità dei genitori possano spalancare le porte a delle minacce.
Wired ha pubblicato una ricerca che conferma come noi genitori dovremo sempre più imparare a essere padroni nell'utilizzo delle tecnologie e in grado di erogarle ai nostri bambini nei modi e nei tempi corretti.
Di seguito un estratto di questo sondaggio al quale hanno rispopsto genitori statunitensi fra i 25 e i 34 anni:
- il 48% dei genitori dichiara che il loro figli hanno iniziato ad utilizzare un cellulare a 5 anni o prima
- L'80% dei rispondenti dice di essere preoccupato per la poca sicurezza online
- Nonostante le ansie del punto sopra, si dichiara che il 26% dei bambini al di sotto di 8 anni ha libero accesso alla rete anche senza il controllo di una adulto
- L'81% di questi bambini ha un indirizzo mail personale con il quale si è registrato a un sito
- Il 69% ha caricato una foto online
- Il 59% ha utilizzato almeno una volta una chat o un instant messenger
Quelli che hanno risposto al sondaggio sono genitori degeneri che per indolenza lasciano che i loro figli abbaino accesso a qualsiasi piattaforma di comunicazione?
Oppure i mezzi di comunicazione sono così numerosi, vari e capaci di penetrare nelle nostre vite che è impossibile arginarli in modo efficace?
Potrò pemettere alla Baby di fruire di tutte le meraviglie della rete senza esporla a rischi più o meno rilevanti?
martedì 3 febbraio 2009
I virus-peluches
Sarà perchè sono un ipocondriaco, ma la notizia che ho appena letto sul corriere.it mi ha lasciato sbigotto: si sono inventati una serie di peluches che riproducono le forme dei più comuni batteri e virus con l'obiettivo di fare imparare ai bambini cos'è il corpo umano e quali siano i suoi nemici.
Il campionario è vasto, si parte dai simpatici Raffreddore, Tosse, Varicella e Pidocchi, per passare dai più impegnativi Malaria, Herpes e Mal di Stomaco fino ad arrivare agli inquietanti Rabbia, Ebola, Mucca Pazza e Sifilide.
Nella foto l'ameno peluche della biricchina Scabbia (?!) che certo non può mancare nella cameretta dei vostri piccoli...
Mi chiedo se sia il caso di terrorizzare i nanetti fin dalla tenerissima età rendendoli coscienti di tutte le malattie che esistono a questo mondo e facendone dei potenziali ipocondriaci come il sottoscritto...
Comunque nel caso in cui vogliate acquistare, a soli 11,99$, un simpatico virus letale cliccate qui.
Il campionario è vasto, si parte dai simpatici Raffreddore, Tosse, Varicella e Pidocchi, per passare dai più impegnativi Malaria, Herpes e Mal di Stomaco fino ad arrivare agli inquietanti Rabbia, Ebola, Mucca Pazza e Sifilide.
Nella foto l'ameno peluche della biricchina Scabbia (?!) che certo non può mancare nella cameretta dei vostri piccoli...
Mi chiedo se sia il caso di terrorizzare i nanetti fin dalla tenerissima età rendendoli coscienti di tutte le malattie che esistono a questo mondo e facendone dei potenziali ipocondriaci come il sottoscritto...
Comunque nel caso in cui vogliate acquistare, a soli 11,99$, un simpatico virus letale cliccate qui.
lunedì 2 febbraio 2009
Ciuccio: si o no?
Il dibattito sul ciuccio è diventato uno dei capitoli quotidiani della dialettica fra la iMamma e me.
Le posizioni sono chiare: la iMamma è contro il ciuccio, io sono a favore.
Gli argomenti della iMamma sono effettivamente solidi, razionali e difficilmente ribaltabili.
Alcuni esempi:
- inutile creare un bisogno in modo artificioso
- la Baby piange poco e si addormenta da sola, non c'è dunque bisogno di darle il ciuccio
- se la abituiamo al ciuccio vorrà dire che un giorno la dovremo disabituare e saranno dolori per noi e per lei
Alla razionalità aggiungerei l'istinto materno che mi sto rendendo conto essere vicino alla infallibilità.
Questa filosofia anticiuccio direi che si potrebbe sintetizzzare con una citazione letteraria che dice:
Don't handicap your children by making their lives easy
(Robert A. Heinlein)
Tutto sembrerebbe filare, ma io continuo ad avere dei dubbi.
Innanzitutto perchè ho letto che il ciuccio ha una funzione consolatoria.
"Consolatoria": questa parola mi ha dato una bruttissima sensazione. Se c'è da consolare vuol dire che qualcosa non va, che non sappiamo cosa sia e che evidentemente non possiamo prevenire. E allora mi chiedo proprio perchè dobbiamo astenerci almeno dal dare consolazione!
Poi, siccome credo nella saggezza delle masse, non posso fare a meno di constatare che praticamente tutti i bambini usano il ciuccio... e allora mi chiedo: perchè noi dobbiamo essere genitori diversi? Chi ci dà il diritto di saperla più lunga degli altri?
Infine, per dare forza a questi miei sgangherati argomenti pro-ciuccio, userò anche io una illustre citazione:
The best way to make children good is to make them happy
(Oscar Wilde)
Qualcuno mi aiuta a venirne a capo?
Le posizioni sono chiare: la iMamma è contro il ciuccio, io sono a favore.
Gli argomenti della iMamma sono effettivamente solidi, razionali e difficilmente ribaltabili.
Alcuni esempi:
- inutile creare un bisogno in modo artificioso
- la Baby piange poco e si addormenta da sola, non c'è dunque bisogno di darle il ciuccio
- se la abituiamo al ciuccio vorrà dire che un giorno la dovremo disabituare e saranno dolori per noi e per lei
Alla razionalità aggiungerei l'istinto materno che mi sto rendendo conto essere vicino alla infallibilità.
Questa filosofia anticiuccio direi che si potrebbe sintetizzzare con una citazione letteraria che dice:
Don't handicap your children by making their lives easy
(Robert A. Heinlein)
Tutto sembrerebbe filare, ma io continuo ad avere dei dubbi.
Innanzitutto perchè ho letto che il ciuccio ha una funzione consolatoria.
"Consolatoria": questa parola mi ha dato una bruttissima sensazione. Se c'è da consolare vuol dire che qualcosa non va, che non sappiamo cosa sia e che evidentemente non possiamo prevenire. E allora mi chiedo proprio perchè dobbiamo astenerci almeno dal dare consolazione!
Poi, siccome credo nella saggezza delle masse, non posso fare a meno di constatare che praticamente tutti i bambini usano il ciuccio... e allora mi chiedo: perchè noi dobbiamo essere genitori diversi? Chi ci dà il diritto di saperla più lunga degli altri?
Infine, per dare forza a questi miei sgangherati argomenti pro-ciuccio, userò anche io una illustre citazione:
The best way to make children good is to make them happy
(Oscar Wilde)
Qualcuno mi aiuta a venirne a capo?
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